Art.1 I Senza Mani sono tutti uguali, senza distinzione di sesso, razza, religione. Li unisce la comune incapacità di usare un gamepad, se non per schiacciare le noci.
Art.2 I Senza Mani hanno diritto a giocare a tutti i titoli, in particolare a quelli online dove svolgono la doppia funzione di carne da macello e di bestemmiatoio, quando per puro caso riescono a battere i giocatori manodotati.
Art.3 I Senza Mani hanno diritto di riunirsi in clan, team o reggimenti dove celebrare le loro imprese e, data la carente qualità, puntare sulla quantità per sconfiggere i loro avversari.
Art.4 I Senza Mani possono usare tattiche subdole, quali il camping estremo negli fps o i moduli ultradifensivi sui titoli sportivi per garantire la propria sopravvivenza, ma rifiutano i cheat quale strumento per vincere le partite. Sono fieri della propria scarsezza e non la infangano con accessori o macro illegali.
Art.5 I Senza Mani sanno che i videogames sono un passatempo, non fingono di essere dei pro (tanto non potrebbero) e streammano dicendo “Luca, grazie per i due. Paolo grazie per il prime” anche se non li sta guardando nessuno.
Art.6 I Senza Mani livellano i team, le armi e i personaggi al massimo, per convincere gli avversari di trovarsi contro giocatori esperti. Poi le prendono più della pentolaccia.
Art.7 I Senza Mani si astengono dalle dispute sui social riguardo ai problemi dei giochi, ai glitch, e alle paturnie del frustrato di turno. Intervengono con garbo solo quando vengono nominati invano con frasi di circostanza quali “uso bene altre parti del corpo, come tua madre”.
Art.8 I Senza Mani festeggiano come se fosse Natale ogni nuova stagione o patch, nella speranza che le case produttrici riconoscano la loro importanza nella società e trovino il modo di farli competere al pari degli altri. Speranze puntualmente tradite, in quanto non vi è codice di programmazione che possa rimediare a quanto la natura non ha fornito.
Art.9 Essere un Senza Mani non è una patologia, ma uno stile di vita.
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